Articolo pubblicato su www.ditirambo.it
Ci si può rallegrare attraverso un romanzo che tratta delle sofferenze che legano un medico ai propri pazienti? Sembra impossibile, ma è un po’ quello che accade leggendo “Sulle orme di Chirone”, di Aurelio Saraceno, presentato ieri all’Urban Center in una cornice di pubblico fuori dal comune, che ha partecipato ponendo domande e facendo riflessioni su quanto descritto dai relatori, il dott. Anselmo Madeddu, Presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, curatore della prefazione; il dott. Giovanni Moruzzi, Responsabile dell’Unità operativa Hospice e cure palliative “Kairòs” dell’Ospedale Rizza; la dott.ssa Maria Gianino che ha letto alcuni brani del libro.
Si, si può sorridere, perché il libro, pur affrontando il delicato rapporto medico-paziente, fatto spesso di sofferenze e preoccupazioni, riesce a trattare il tema con serenità, lasciando un orizzonte aperto in direzione della umanizzazione delle cure, trasmettendo speranza e gioia in un possibile rinnovato rapporto di empatia fra malato e operatori sanitari.
Possiamo riassumere in una frase il significato profondo del libro?
Alla domanda ha risposto Giovanni Moruzzi che, con la solita straordinaria sensibilità con cui affronta quotidianamente la propria attività professionale, ha individuato il cuore del romanzo nella seguente frase, pronunciata dal protagonista — un affermato medico che, come Chirone, solo dopo aver fatto i conti con la propria fragilità, si trasforma in un medico empatico e realmente vicino agli ammalati:
“Avevo bisogno di loro tanto quanto loro avevano bisogno di me. Le nostre strade e le nostre vite si incrociavano, si intrecciavano e diventavano interdipendenti. Se il loro presente e il loro futuro erano nelle mie mani, allo stesso modo la mia esistenza era nelle loro.”
È un pensiero profondo che l’editore, Vincenzo Marano, ieri durante la presentazione, ha affermato di voler far conoscere ai giovani attraverso le scuole. Quello di Aurelio Saraceno è un libro per tutti, ma è rivolto in particolare ai giovani, che possono trovare in questa lettura nuovi orizzonti e più solide certezze. In un periodo in cui spesso i giovani incontrano difficoltà a trovare la loro strada, il romanzo indica nei valori dell’umanità, dell’amicizia, della solidarietà un percorso verso cui dirigere i propri sforzi per migliorare la propria vita e la nostra società.
Marano ha infine comunicato che Nuova Strige, la casa editrice siracusana nata per avvicinare i giovani alla lettura e alla scrittura, ha in programma un concorso letterario, da svolgere in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, rivolto agli studenti che possa permettere di scoprire nuovi talenti e nuove potenzialità proprio fra i più giovani.