di Vincenzo Marano – 8 febbraio 2025

Suggestione sugli Iblei (2015 – olio su tela – cm 150 x 120)
La pittura liquida di Chicco non ha nulla in comune con la pittura fluida (fluid painting o fluid art) che in questi anni sta imperversando sulla Rete. Innanzitutto perché Chicco non ama la pittura acrilica, un materiale moderno oggi esageratamente utilizzato. Le sue opere rivelano invece una profonda conoscenza delle antiche tecniche pittoriche che Chicco pratica alla maniera originaria. Nel suo studio ritroviamo conservati e catalogati, in modo scrupoloso, i pigmenti utilizzati e impressi sulla tela attraverso collanti naturali, come l’uovo e altre sostanze, fondamentali nella pittura dei secoli passati.
“Nello studio di Chicco ci sente bene. Le tele, le carte, i colori, le resine, le vernici, la fusaggine, le matite, i pastelli sono tutti strumenti che il pittore manipola con arcana sensibilità, li osserva e, con gesti millenari, li trasforma in slanci e atteggiamenti rivolti verso l’umanità tutta, per piegarla e renderla sopportabile.” (Piero Roccasalvo Rub dal catalogo “L’aria, l’acqua, la terra il fuoco”).
Chicco conosce le tecniche pittoriche che adopera indifferentemente e spesse volte con intenti di innovazione e ricerca, è un fisico e quindi abituato all’indagine sperimentale. In alcune tele la sua pittura diventa liquida: le velature successive, anziché essere costituite da strati sempre più densi di pittura a olio, sono costituite da leggerissime patine di colore impalpabile, quasi etereo, come le nebbie di Caspar David Friedrich o i cieli di Alfred Sisley.
Una pittura liquida che riesce a creare però un’arte solida da cui emerge sempre l’uomo nella sua delicata fragilità, una rappresentazione salda di antiche memorie, o forse lo “svelamento” di una vita captata, immaginata, desiderata. Un’arte attenta non solo alla realtà ma anche alla immaterialità: “le immagini emergono dalla tela come se le mani del pittore avessero solo il compito di tirare fuori qualcosa che c’è già, che esiste a prescindere dalla nostra conoscenza.” (Giovanna Megna – cit.)
É quello che vediamo, per esempio, in opere come Suggestioni sugli iblei, in cui il mondo reale e quello psichico emergono dagli strati di liquidità pittorica in una danza gioiosa, svelando un’energia che ci emoziona, suggerendo immagini attraverso figure, linee essenziali ed esplosione di colori. Sussurrando forse il Mistero della vita che Chicco, ascoltando la delicatezza della musica del suo studio, ha ricercato costantemente nella pittura.

Lazzaro (2015 – olio su tela – cm 80 x 100)

Tramonto in rosso (1995 – olio su tela – cm 57 x 34)

Lui (2005 – Olio su tela – cm 90 x 80)

Foto di Emanuele Vitale – luglio 2021, durante la mostra “L’aria, l’acqua, la terra, il fuoco”