di Giovanna Strano – 7 luglio 2021
La mostra d’arte di Chicco Calleri, allestita presso l’ex Convento del Ritiro di Via Mirabella a Siracusa col titolo “L’aria, l’acqua, la terra e il fuoco”, presenta un fitto calendario di eventi culturali, che vanno dalla presentazione di libri, ai dialoghi sull’arte, alle performance musicali.
Tra di essi emerge una serata dedicata a un’altra forma espressiva dell’arte, quale la scultura. L’evento coinvolge la scultrice Roberta Conigliaro, che giovedì 8 luglio alle 19.00 dialogherà con Chicco Calleri sul tema “Cosa c’è dietro l’opera d’arte?”
La scelta di intraprendere un percorso argomentativo su un filone che si discosta da quello della pittura, nel quale è impegnato esclusivamente l’artista, ci fa porre una domanda.
Quale rapporto sussiste tra la produzione di Chicco Calleri e la scultura?
La risposta la troviamo guardando il catalogo delle opere, in particolare nel settore dedicato al fuoco, dove sono presenti numerosi ritratti e riproduzioni della figura umana, in forma stilizzata, che molto si avvicina alla conformazione scultorea.
Il sogno di Eva di Chicco Calleri (2019)
Lo sguardo si sofferma su uno dei lavori più belli dell’intera collezione, dal titolo “Il sogno di Eva”, realizzato con tecnica mista su legno.
L’opera è stata creata attraverso la scelta decisa di Calleri di far emergere nitidamente la sagoma della donna in una forma eterea, quasi un ologramma.
Il fondo blu brillante, che richiama quello di una notte stellata, pur senza mostrare alcuna stella, ci trasporta verso un chiarore diffuso, che infonde pace e serenità. Capiamo bene, dalla scelta delle tinte, che la donna stia sognando, anche senza leggere il titolo. Il sogno è dentro di lei, la pervade interamente, attraverso il giallo dell’oro che ne segna tutta la persona, appiattendola in una visione eterea. Una sorta di proiezione.
Eppure c’è qualcosa che richiama la materialità dell’essere. La concretezza tipica di una scultura. Sono alcuni tratti del viso e del corpo che si sovrappongono. Emerge l’incarnato, a chiazze, nel tentativo di far solidificare il fremito voluttuoso dell’esistenza. Emerge un impulso, un’emozione: la volontà che il sogno diventi realtà.
Chicco Calleri, artista profondamente riflessivo e rivolto pedissequamente verso la propria interiorità, sente la plasticità della scultura come la materializzazione dell’etereo che aleggia dentro di sé.
La figura, per quanto piana, dai contorni abbozzati, sprigiona un sentire intimo profondo, forte, altamente espressivo e carico di senso.