Oggi 5 luglio, alle ore 19, presso l’ex Convento del Ritiro, in via Mirabella, nell’ambito della personale di pittura “L’Aria, la terra, l’acqua, il fuoco” di Chicco Calleri, è in programma il primo evento culturale collaterale alla mostra: l’editore Giuseppe Maria Morganti presenta il libro “Parlami in silenzio Modì” di Giovanna Strano. Accanto all’editore ci sarà l’artista Chicco Calleri. Insieme dialogheranno con l’autrice del romanzo su Amedeo Modigliani, sull’arte e sul fuoco della passione che alimentava l’anima e la mano del grande pittore livornese.
In occasione di questo evento saranno esposte alcune delle opere in catalogo che non hanno trovato spazio nell’allestimento della mostra. In particolare saranno presentati cinque quadri relativi all’elemento “fuoco” della personale d’arte. Sono la rappresentazione di cinque volti attraverso i quali si tenterà di tracciare, al di là di un impossibile confronto fra talenti, linee comuni e divergenti nell’approccio alla pittura, fra lo straordinario espressionismo psicologico di Modigliani e l’astrattismo della forma umana di Calleri.
Chicco, rispetto ad Amedeo, non vuole cogliere l’essenza e la personalità di una precisa persona, ma si rivolge soprattutto all’umanità nel suo insieme.
Modigliani, pur nella semplicità della sua stilizzazione, riesce a far emergere i tratti caratteristici e la personalità dei soggetti dipinti. In ciascun ritratto coglie l’interiorità della persona. A volte invece sembra trasferire su di loro la propria anima, sempre tormentata e malinconica. Modigliani per dipingere un volto ha bisogno non solo di avere davanti la modella (o il modello, donna o uomo che sia) per scavarne, rintracciarne e immortalarne l’espressione e soprattutto l’anima, ma ha addirittura bisogno di conoscere profondamente il soggetto (vedi i ritratti delle sue tante donne amate). Solo allora Modigliani crea, con la sua maestria, l’opera e il risultato è un approfondimento psicologico di quella persona.
Calleri invece rivolge il suo sguardo non al soggetto, ma all’umanità, quindi non ha bisogno di alcun modello davanti. I suoi soggetti non hanno occhi non perché (come Modigliani) guardano all’interiorità, ma in quanto non sono quelli di un determinato soggetto e quindi possono anche scomparire. L’approccio dei due artisti verso il ritratto è quanto di più lontano possa esistere. Quello di Chicco a stretto rigore non è neppure un ritratto, ma la rappresentazione dell’essenza dell’uomo o della donna, una forma di astrattismo della figura umana in cui ognuno può vedere chiunque o ricercare se stesso.
Uno sguardo nascosto (2015) ——————– Lui (2015) ———————- Volto di una donna (2015)
Altri confronti verranno indagati durante l’incontro di questa sera. Sarà l’occasione per parlare in maniera diversa e suggestiva del genio di Modigliani, attraverso il romanzo “Parlami in silenzio Modì”, che Giovanna Strano ha saputo, con leggerezza e profondità, restituire nella sua autentica forza interiore.
Vincenzo Marano (Curatore della mostra)